La prima focaccia è stata sfornata 9000 anni fa. Una ricetta del Tardo Neolitico che devi provare assolutamente.
La focaccia è uno dei prodotti da forno più amati e diffusi nella tradizione culinaria italiana. Con la sua consistenza morbida e il suo sapore semplice ma avvolgente, rappresenta un autentico emblema della cucina popolare.
Non importa se viene gustata appena sfornata, accompagnata da un filo d’olio d’oliva o utilizzata come base per abbinamenti più creativi: la focaccia riesce sempre a conquistare i cuori di chi la assaggia.
Questo cibo ha il vantaggio di essere molto versatile. Può essere uno spuntino veloce, una merenda nutriente, un sostituto del pane durante i pasti o addirittura la base per una pizza. Grazie alla semplicità dei suoi ingredienti – farina, acqua, lievito, sale e olio – è una preparazione che chiunque può realizzare a casa.
Preparare la focaccia è un gesto che porta con sé il sapore della convivialità. In molte famiglie italiane, la realizzazione della focaccia è un rito che si tramanda di generazione in generazione.
Come si prepara
Si impasta, si attende pazientemente la lievitazione e si inforna con la speranza di ottenere un prodotto fragrante e dorato. Ogni volta che la focaccia esce dal forno, sprigiona un profumo capace di riunire tutti attorno alla tavola, creando un momento di condivisione e gioia. Oltre al suo valore gastronomico, la focaccia ha anche un significato culturale.
Nei mercati rionali, nei forni artigianali e persino nelle feste di paese, è comune trovare la focaccia come protagonista assoluta. È un alimento che racconta storie di fatica e creatività, di una cucina che sa valorizzare ingredienti semplici per creare qualcosa di straordinario. La sua diffusione in diverse regioni italiane è una testimonianza della varietà e della ricchezza del nostro patrimonio culinario.
Una ricetta molto antica
Uno studio internazionale guidato dall’Università Sapienza di Roma ha rivelato che le prime focacce furono preparate circa 9.000 anni fa in Medio Oriente, nei territori dell’attuale Siria e Turchia. Questi antichi pani, cotti con farine di frumento e orzo, erano insaporiti con grassi animali e vegetali, dimostrando una sorprendente attenzione al gusto e alla nutrizione già nel Tardo Neolitico.
Le focacce, destinate al consumo collettivo durante cerimonie ed eventi comunitari, venivano cotte in recipienti di argilla con fondi incisi per facilitarne la rimozione, a temperature di circa 420°C per due ore. La scoperta, avvenuta attraverso l’analisi di residui organici su reperti archeologici di siti come Tell Halula e Çayönü, testimonia la transizione delle comunità da uno stile di vita nomade a uno agricolo e stanziale.