Il mondo del cinema horror è vasto e variegato, popolato da una miriade di film che cercano di terrorizzare gli spettatori in modi diversi.
Ma quali sono i film che riescono davvero a far battere il cuore più forte? Uno studio recente, noto come Science of Scare, ha cercato di rispondere a questa domanda monitorando le frequenze cardiache di un gruppo di volontari mentre guardavano film horror. I risultati hanno portato a una classifica dei film più spaventosi basata sull’aumento dei battiti cardiaci e sulla variabilità della frequenza cardiaca.
La metodologia dello studio si basa su un “Scare score”, che combina sia la frequenza cardiaca che la sua variabilità, offrendo un quadro completo di quanto un film possa essere stressante per il sistema nervoso. La lista del Science of Scare project offre uno spaccato interessante su come il cinema horror moderno gioca con le emozioni umane.
Qual è il film più spaventoso della storia
L’uso di tecnologie avanzate per misurare le reazioni fisiche degli spettatori porta a una nuova comprensione di cosa significhi essere spaventati. Tuttavia, rimane il dibattito su quanto questi dati possano essere considerati un metro di giudizio definitivo. La paura è infatti un’emozione soggettiva, influenzata da fattori culturali, personali e psicologici, e ciò che spaventa una persona potrebbe non avere lo stesso effetto su un’altra.
Secondo lo studio, il film che si aggiudica il titolo di “più spaventoso” è “Sinister”, un horror soprannaturale del 2012 diretto da Scott Derrickson. Durante la visione di “Sinister”, i partecipanti hanno registrato un aumento medio del 34% della frequenza cardiaca, passando da 64 battiti al minuto (Bpm) a riposo a 86 Bpm durante il film. Nel momento più spaventoso del film, i cuori dei partecipanti hanno raggiunto i 131 Bpm. Inoltre, la variabilità della frequenza cardiaca è diminuita del 21% tra gli spettatori, un dato che evidenzia un’alta tensione emotiva.
“Sinister” ha ottenuto un punteggio di 96 su 100, ponendosi al vertice della classifica. Oltre a “Sinister”, la lista stilata dal Science of Scare project include altri titoli noti nel panorama horror moderno. Tra questi, “Host”, “Skinamarink”, “Insidious” e “The Conjuring” si distinguono per la loro capacità di mantenere alta l’adrenalina degli spettatori. Questi film, spesso caratterizzati da una narrazione intensa e da effetti sonori ben calibrati, sanno come manipolare le aspettative del pubblico, creando un’atmosfera di suspense continua.
Interessante è anche la presenza di “Oddity”, un thriller soprannaturale irlandese del 2024 che si colloca nelle posizioni di rilievo della classifica. “Oddity”, diretto da Damian McCarthy, racconta la storia di una sensitiva cieca che indaga sulla morte della sorella gemella. Il film ha registrato un Bpm a riposo di 64 e un Bpm cinematografico di 77, con picchi che hanno raggiunto i 108 Bpm. Questo film ha ottenuto riconoscimenti importanti, come il Meliès d’Argent al Festival del Cinema Horror di Lisbona, segno del suo impatto nel cinema europeo.
Un elemento comune a molti dei film in classifica è l’uso dei jump scares, una tecnica spesso criticata ma estremamente efficace nel provocare reazioni immediate. I jump scares sono momenti in cui qualcosa appare improvvisamente sullo schermo, accompagnato da un suono forte e improvviso, che fa sobbalzare lo spettatore. Nonostante siano considerati da alcuni una tecnica economica e prevedibile, se usati con maestria possono contribuire a un’esperienza visiva intensa.
In definitiva, i film horror continuano a evolversi, esplorando nuovi modi per terrorizzare gli spettatori. Che si tratti di jump scares o di narrazioni psicologiche più sottili, l’obiettivo rimane lo stesso: farci vivere momenti di terrore puro. E mentre gli studi come il Science of Scare project offrono una prospettiva scientifica sul fenomeno, il vero spavento spesso risiede nella mente e nei cuori di chi guarda.