Un viaggio immersivo nell’antichità, dove i miti greci riemergono grazie a tecnologie all’avanguardia: è questo il geniale concept della mostra “Miti greci per principi dauni”, attualmente aperta al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Questo evento non è solo una vetrina dei tesori archeologici, ma un esempio strabiliante di accessibilità, che mira a coinvolgere tutti i visitatori, superando le barriere tradizionali della fruizione culturale. L’uso della Comunicazione Aumentativa Alternativa e video interattivi, ispirati al mondo del gaming e del cinema, trasformano l’esperienza espositiva in qualcosa di unico nel suo genere.
La mostra ha come protagonisti venticinque reperti straordinari, inclusi alcuni tra i più significativi vasi apuli e attici a figure rosse, restituiti dall’Altes Museum di Berlino. Questi oggetti erano rimasti nel museo tedesco a causa di un’operazione di acquisto discutibile, avvenuta dopo che erano stati traffico illegalmente dal noto commerciante d’arte Giacomo Medici. Adesso, dopo anni di negoziazioni e un’approccio culturale molto trasparente, questi importanti reperti sono tornati in Italia. Questo evento di restituzione viene considerato non solo un atto di giustizia, ma anche un rientro culturale di grande valore per il patrimonio archeologico italiano.
L’ambasciatore tedesco in Italia, Lucas Hans Dieter, ha sottolineato l’importanza di questa restituzione, evidenziando come rappresenti uno dei reperti più amati dai visitatori del museo. Inoltre, il rientro dei beni è stato “compensato” da un programma di prestiti a lungo termine: alcune opere italiane, provenienti da rinomati siti come Paestum e il Museo archeologico nazionale di Napoli, andranno a Berlino per un periodo di otto anni.
Questa operazione, oltre a servire a ripristinare l’integrità culturale, è anche un modo per promuovere il patrimonio archeologico italiano a livello internazionale. Non si tratta soltanto di uno scambio di beni, ma di un vero e proprio dialogo culturale tra Italia e Germania.
Un’esperienza espositiva innovativa
La mostra non si limita a presentare reperti storici, ma offre un’esperienza immersiva e multisensoriale. Attraverso un allestimento coraggioso, i visitatori vengono catapultati in un ambiente che racconta storie millenarie. Entrando, ci si trova in un’illuminazione soffusa, dove i vasi prendono vita grazie a giochi di luce che seguono il racconto dei miti ivi raffigurati. L’uso di schermi interattivi e di tecnologie moderne, riprese dal gaming e dal mondo del cinema, rende questo processo dinamico e coinvolgente.
Il direttore generale dei musei e curatore della mostra, Massimo Osanna, ha descritto quest’idea come parte di un respiro più ampio, rivolto all’innovazione e all’inclusione. Non si vogliono lasciare indietro nessuno, ed è per questo che sono stati implementati pannelli con informazioni scritte in diversi formati accessibili. I visitatori possono scoprire storie antiche attraverso un linguaggio comprensibile a tutti, inclusi quelli con difficoltà di lettura. Le spiegazioni sono fornite anche in modalità “easy to read” e con strumenti di CAA, permettendo a persone con bisogni comunicativi complessi di godere dell’esperienza.
I tesori esposti: una ricchezza archeologica
I vasi presenti nella mostra non solo sono opere d’arte, ma raccontano anche la storia di un’epoca, del legame tra l’arte e la vita quotidiana. Ogni recipiente esposto porta con sé un mondo di storie e di mitologia greca che affascina e incuriosisce. Alcuni dei vasi rappresentano episodi storici, eventi mitologici e persino scene di vita quotidiana radicate nella cultura dell’epoca. Ognuno di loro è un tassello di un puzzle che, una volta assemblato, rivela la grandiosità della civiltà greca.
Tra i reperti ci sono anche lastre funerarie lucane, rinvenute in sepolture dipinte, le cui storie sono rimaste vive secoli. La rappresentazione del ritorno di un guerriero o scene di battaglia evidenziano il linguaggio artistico di un’epoca, ma anche il bisogno umano di commemorare e onorare i defunti.
Adattando la tradizione a nuove tecnologie espositive, la mostra riesce a attrarre un pubblico variegato. Dai giovani agli anziani, ogni visitatore ha l’opportunità di “tuffarsi” nel passato, per vivere una storia antica che ancora oggi continua a ispirare e affascinare.