La medicina prosegue la sua sperimentazione nell’ambito dei trattamenti per pazienti diabetici. L’introduzione della tossina marina rappresenterebbe un importante passo
Generalmente per il trattamento del diabete è richiesto un repentino cambio nel proprio stile di vita, che passa inevitabilmente con una dieta maggiormente sana ed equilibrata, nonché per l’esercizio fisico. In ambito puramente medico, esistono degli specifici medicinali atti a migliorare la situazione del paziente.
Ad esempio, nei casi di soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1, il trattamento necessario prevede l’utilizzo dell’insulina. Generalmente viene somministrata sottocute, o tramite iniezioni multiple giornaliere, o tramite una pompa che eroga insulina rapidamente.
L’Insulina è un ormone prodotto dal pancreas, che contribuisce al passaggio degli zuccheri presenti nel sangue verso i tessuti, che la impiegheranno poi come fonte di energia. Viene utilizzata per il trattamento dei pazienti per tenere sotto controllo i livelli glicemici (in particolare del glucosio) presenti proprio nel sangue.
Il trattamento insulinico risulta, tuttavia, sconsigliabile in alcuni specifici casi. Ad esempio, se il paziente presenta allergie al suo principio attivo, se si soffre di problemi nervosi, cardiaci, epatici o renali causati direttamente dal diabete o per le donne in gravidanza o nel periodo post parto, corrispondente all’allattamento.
La tossina potenzialmente rivoluzionaria
Sulla rivista Nature è stato pubblicato uno studio condotto dall’Università dello Utah. Il punto focale di questo report è la conferma dell’esistenza sul fondale marino di una tossina che sarebbe molto utile per contrapporsi al diabete. La tossina scoperta si chiama consomatina, arriva direttamente dalle lumache di mare e potrebbe rappresentare la cura più efficace per questo tipo di patologia cronica.
La tossina viene emessa dagli animali per difendersi dagli altri predatori che tentano di cacciarli, disperdendosi, appunto, nell’acqua e scongiurando la possibilità di essere attaccati da specie nemiche. La proprietà che la renderebbe appetibile per il trattamento ed il contrasto del diabete è il fatto che la sua struttura sia simile alla somatostatina, un ormone atto a controllare ed equilibrare i livelli glicemici epatici del paziente affetto da diabete. Se la scoperta dovesse produrre ulteriori effetti positivi, potremmo davvero assistere ad una svolta epocale nel trattamento della patologia.
Questa strada può rivelarsi pericolosa?
Le tossine sono generalmente nocive per il corpo umano, ma quella emessa dalla lumaca di mare, proprio per la sua somiglianza a livello biochimico con l’ormone precedentemente citato, ha portato gli studiosi a comprendere come la stessa non sia affatto pericolosa per l’uomo. Sono attesi ulteriori studi in merito, ma la sensazione è che un domani sarà davvero possibile utilizzarla all’interno dei farmaci volti al trattamento del diabete.
Questi medicinali avrebbero la capacità di ridurre i livelli di zucchero presenti nel sangue dei pazienti; se la sperimentazione dovesse proseguire su una linea profittevole, i soggetti diabetici potrebbero aver bisogno di una quantità minore di insulina. Ma non si tratta dell’unica potenziale innovazione, perché la medicina ha fatto davvero passi da gigante nel trattamento della malattia cronica; gli esperti stanno, ad esempio, mettendo appunto un sistema automatico di somministrazione settimanale di insulina, che garantirebbe una minor invasività e una pratica crescente nei trattamenti.