Dario Cimorelli Editore sta segnando un traguardo significativo nel panorama dell’editoria d’arte in Italia. Con l’uscita del suo centesimo titolo, nonché un anno e mezzo dalla sua fondazione, è giunto il momento di riflettere su come sia riuscita a ritagliarsi uno spazio di rilevo. Il suo percorso è caratterizzato da opere di alta qualità, una scommessa che sembrava audace, ma che ha trovato il consenso del pubblico e degli addetti ai lavori.
Un anno e mezzo di successi: il centesimo titolo
Dario Cimorelli Editore ha rapidamente conquistato le librerie italiane con una proposta editoriale accattivante e ben strutturata. Tra i suoi titoli più recenti, troviamo “Oasi”, firmato dal fotografo star Mimmo Jodice, presentato in occasione della mostra presso il CAMERA di Torino, la quale rappresenta un’ottima opportunità per sperimentare il mondo della fotografia contemporanea. Questo traguardo di 100 titoli, raggiunto in poco più di un anno, non è solo un numero; è simbolo di un percorso che ha saputo intrecciare arte, cultura e una spiccata attenzione per il contemporaneo. Ogni libro è stato concepito non solo come un prodotto editoriale, ma anche come un veicolo di espressione e comunicazione artistica.
Dario Cimorelli, fondatore e direttore, ha espresso grande entusiasmo dopo aver festeggiato questo risultato insieme al team di CAMERA. La realizzazione di “Oasi” è la chiara dimostrazione che la casa editrice non teme di affrontare il mercato della fotografia, un settore complesso e sfidante. La missione di Dario Cimorelli è chiara: conservare l’autenticità e l’originalità del proprio lavoro, sempre alla ricerca di nuovi approcci e idee fresche. Insomma, ogni nuovo titolo è una parte fondamentale di un catalogo che ambisce a esistere con personalità e carattere nel ricco panorama dell’editoria d’arte italiana.
Le pietre miliari del percorso editoriale
Tra i traguardi che contraddistinguono l’operato di Dario Cimorelli Editore, spiccano titoli che hanno catturato l’attenzione e l’immaginazione del pubblico. Consideriamo per esempio opere come “Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo”, e “Preraffaelliti. Rinascimento Moderno”, entrambi nati in occasione di mostre iconiche. Questi libri non si limitano ad essere degli semplici cataloghi, ma sono rappresentazioni concrete della filosofia editoriale della casa: storie che continuano a vivere anche dopo la chiusura delle esposizioni.
Una delle sfide principali di questo editore è stata quella di entrare in un mercato già fissato e, al contempo, nutriente. Ma Dario Cimorelli ha saputo dare una impronta distintiva alle sue pubblicazioni, mescolando saggistica di qualità e ricerca approfondita. La serie dedicata alla fotografia, poi, è un altro esempio chiave di come ragionano in questo ambito. Le monografie di grandi maestri come André Kertész e Henri Cartier-Bresson si presentano come opere uniche, ognuna con il proprio stile e format, ma tutte collegate da un fil rouge che si ritrova nei materiali utilizzati e nel layout pensato con cura.
La coerenza formale e sostanziale delle pubblicazioni rappresenta una delle principali prerogative della casa editrice. Ogni libro nasce con un ciclo vitale inteso come una storia che si evolve e comunica, non limitandosi unicamente all’uscita, ma diventando un punto di riferimento nel panorama culturale. L’obiettivo è ben chiaro: si vuole mantenere la tradizione e l’autenticità, pur rimanendo aperti a innovazioni che potrebbero arricchire ulteriormente l’offerta.
Un nuovo modo di raccontare l’arte
Quando si pensa all’editoria d’arte, spesso la mente corre ai cataloghi delle mostre. Tuttavia, Dario Cimorelli Editore ha ampliato il proprio orizzonte editoriale con la collana “Scritti“. Questa iniziativa non si limita a presentare opere visuali, ma invita i lettori a esplorare in profondità il mondo dell’arte attraverso una narrazione a più livelli. Ogni titolo di questa collana è concepito come un’opera a sé, che invita il lettore a scoprire e interagire con l’arte anche in modi nuovi e stimolanti.
L’intento è quello di tessere una rete di volumi, dove ogni libro si collega all’altro e offre spunti di riflessione e di esplorazione su tematiche legate all’arte e alla cultura. Con titoli che spaziano da poeti iconici come Edgar Allan Poe a celebrità dell’arte come Antonio Canova, la collana “Scritti” dimostra che l’arte può e deve essere interpretata anche tramite le parole. I risultati sono evidenti. I mensili volumi non sono solo cataloghi di mostre temporanee; vogliono avere una vita propria, cercando costantemente di arricchirsi e trasformarsi in opere che parlano al lettore ben oltre il tempo di una mostra.
La finalità di questa collana è dunque duplice: non solo fornire una visione dell’opera artistica, ma creare un legame tra l’esperienza visiva e la lettura, stimolando la curiosità e il desiderio di scoprire nuovi aspetti del mondo delle arti. In questo modo, Dario Cimorelli Editore sta dimostrando che c’è un ampio spazio per differenti generi e approcci nel panorama dell’editoria d’arte contemporanea.
In una direzione che guarda al futuro con ottimismo e ambizione, questo giovane editore italiano merita di essere seguito con attenzione.