La NASA ha compiuto un nuovo passo fondamentale per lo sviluppo aerospaziale. Ecco il laser che permette di inviare messaggi a milioni di chilometri di distanza
Fondata a Washington nel 1958, la National Aeronautics and Space Administration (NASA, appunto), è l’agenzia spaziale degli Stati Uniti d’America. Voluta fortemente dall’allora presidente a stelle strisce Dwight Eisenhower per fronteggiare lo sviluppo tecnologico e le sempre più frequenti innovazioni portate avanti dall’Unione Sovietica, nell’ambito della corsa allo spazio, una delle fasi più importanti della Guerra Fredda.
Quando il sovietico Jurij Gagarin nel 1961 divenne il primo uomo nella storia dell’umanità a volteggiare nel cosmo, gli USA cominciarono un assiduo programma di ricerca, al fine di raggiungere un obiettivo che avrebbe sbalordito il mondo intero. Fu il presidente John F. Kennedy, successore proprio di Eisenhower, ad annunciare in un celebre discorso, datato 1962, che gli americani avrebbero raggiunto la Luna e che sarebbero riusciti nell’impresa prima di Mosca.
E così fu; alle 20 e 17 minuti del 20 luglio 1969, Neill Armstrong divenne il primo uomo a mettere piede sul suolo lunare, raggiunto qualche minuto più tardi dal collega Buzz Aldrin. La missione Apollo 11 era riuscita perfettamente e gli Stati Uniti aprirono una nuova era nel mondo delle esplorazioni e delle scoperte lunari e spaziali.
Negli ultimi anni l’Agenzia ha dato il via all’innovativo programma NIAC, che permetterà, investendovi una serie di fondi stanziati, di fabbricare e testare innovative apparecchiature, come il razzo a plasma pulsato, che dovrà garantire trasporti in tempi di viaggio ridotti per gli umani su Marte, tramite un sistema di propulsione che si basa sul plasma generato dalla fissione per la spinta.
I laser rappresentano un alleato importantissimo, in quanto possono inviare dati fino a 100 volte più rapidamente rispetto alle frequenze radio, consentendo, oltre che l’invio di più dati in un tempo ridotto, anche di dati maggiormente complessi e ad alta definizione. I laser potranno, inoltre, consentire la trasmissione di informazioni scientifiche complesse. di immagini e video ad alta definizione.
Questa speciale tecnologia viene già utilizzata in ambito militare, contesto in cui le frequenze di laser rappresentano un significativo aiuto nell’abbattimento dei droni, come dimostrato dai veicoli di combattimento statunitensi noti come Stryker. Le implicazioni di questa tecnologia potranno, oltretutto, rivelarsi fondamentali nel compimento del prossimo grande obiettivo dell’essere umano nello spazio: il lancio di astronauti su Marte.
Lo scorso aprile è stato annunciato che la sonda spaziale Psyche ha inviato con successo dati trasportati da un laser all’indirizzo del pianeta Terra, capaci di viaggiare per 226 milioni di chilometri nello spazio interplanetario, prima di essere stati rilevati, segnando un vero e proprio record nel campo delle comunicazioni ottiche. La missione Psyche è stata lanciata nell’autunno 2023 con il fine principale di studiare i nuclei planetari, obiettivo raggiungibile, secondo stime, solo con l’ingresso in orbita dell’asteroide 16 Psyche, previsto entro il 2030.
A bordo della sonda, vi è un’innovativa tecnologia di comunicazione nota come DSOC (Deep Space Optical Communications) allo scopo di compiere importanti passi nell’invio di dati tramite ricetrasmettitori laser, che si affianca ai tradizionali sistemi di comunicazione che sfruttano, invece, le onde radio.