Esiste un limite ben definito e all’uso del contante in Italia: ecco tutte le informazioni necessarie per evitare sanzioni e multe salate.
La gestione delle proprie risorse finanziarie è importante; tuttavia, in Italia sono stabiliti limiti precisi sull’utilizzo del contante, con l’intento di prevenire l’evasione fiscale.
Le regole relative ai pagamenti in contante in Italia sono generalmente chiare e rigorose, onde garantire una maggiore trasparenza finanziaria e prevenire frodi.
Come fare e come comportarsi quindi per prevenire possibili sanzioni e multe salate? L’idea di pagare circa 50.000 euro di multa non fa certamente piacere a nessuno.
Rispettare le normative di cui tratteremo è essenziale per evitare multe e complicazioni fiscali. Ecco tutto quello che serve sapere per una debita gestione del proprio conto corrente.
Secondo quanto previsto dalla nuova manovra finanziaria, l’importo massimo consentito per i pagamenti in contante è di 5. 000 euro. Qualora tale soglia venga superata, qualsiasi transazione deve aver luogo attraverso strumenti tracciabili, quali bonifici bancari, assegni o carte di pagamento. Chi non rispetta il limite di utilizzo del denaro contante si espone a severe sanzioni amministrative, che possono addirittura sorpassare i 50.000 euro di multa; si arriva persino alla cifra di 250.000 euro di sanzione! Queste disposizioni sono state già introdotte dalla legge n. 197 del 29 dicembre 2022, sotto il governo Meloni, e costituiscono un ulteriore strumento per monitorare le transazioni finanziarie e ridurre le operazioni illecite.
Il limite di 5. 000 euro si applica a tutti i trasferimenti di denaro in contante tra soggetti diversi, senza intermediari, e si estende sia ai pagamenti effettuati in euro che in valuta estera. Non è consentito suddividere l’importo in più transazioni; inoltre, i trasferimenti superiori ai 5. 000 euro devono necessariamente avvenire tramite banche, Poste Italiane, istituti di moneta elettronica o istituti di pagamento.
La manovra però prevede un’eccezione alla regola generale: per la vendita di beni o la fornitura di servizi da parte di commercianti al dettaglio e agenzie di viaggio e turismo, il limite per le transazioni in contante è elevato a 15. 000 euro, ma solo se il cliente non è cittadino dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo e non risiede in Italia. Per beneficiare di tale deroga, il venditore deve, fra le altre cose, presentare una comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate, indicando il conto corrente utilizzato.
A livello comunitario, l’Unione Europea ha inoltre stabilito un limite massimo di 10. 000 euro per i pagamenti in contante, la cui entrata in vigore a partire dal 2027. Gli Stati membri potranno applicare limiti più restrittivi, ma non possono superarli. Ciò significa che in Italia la soglia di 5. 000 euro non potrà mai essere aumentata oltre il limite stabilito a livello europeo.