La rivista Studi Bitontini torna alla carica con un doppio numero che promette di entusiasmare appassionati di storia e arte. Fondata nel lontano 1969 e pubblicata da Edipuglia, questa prestigiosa pubblicazione rappresenta da oltre cinquant’anni un importante riferimento culturale per la città di Bitonto e non solo. Con il suo 55esimo anno di esistenza, il numero 115-116 è carico di ricerche e approfondimenti riguardanti il patrimonio artistico e culturale locale. La rivista è un angolo di riflessione su temi storici, documenti preziosi e sfide per la tutela del territorio.
L’apertura di questo nuovo numero propone un affascinante sguardo sul Medioevo attraverso il contributo riguardante il vissuto di una donna le cui tracce vennero rinvenute nel cimitero medievale di Lama Misciano, situato tra Modugno e Bari. Le ricerche risalgono al 1994, ma i risultati continuano a servire da base per riflessioni sull’identità multietnica della Terra di Bari. Le evidenze archeologiche ci raccontano storie di interazioni tra diverse culture che hanno segnato questo territorio. Queste scoperte sfidano le narrazioni tradizionali, invogliando a guardare al passato con nuove prospettive. L’affascinante tessuto culturale che si dipana da queste pagine aprirà certamente una finestra su un mondo in cui le diversità erano non solo tollerate, ma avvolte in un vivace scambio.
Aleksandar Dajkovic e Simone De Bartolo portano in questo numero due casi emblematici di storicismo eclettico, focalizzandosi sulle chiese russe in stile neobizantino sia a Cetinje, in Montenegro, che a Bari. Le architetture religiose di questi luoghi sono frutto di epoche e influenze diverse che si fondono in uno spettacolo visivo affascinante. La sezione esplora la grandiosità di queste opere, che non sono solo luoghi di culto, ma anche simboli di una cultura che abbraccia il sacro e il profano. Svelando la storia artistica e sociale che sta dietro a queste costruzioni, gli autori stimolano l’immaginazione del lettore, trasportandolo in un viaggio nel tempo.
L’intervento di Stefano Milillo si concentra su documenti preziosi custoditi nell’Archivio Storico del Banco di Napoli, che forniscono notizie a dir poco straordinarie su personaggi storici locali. Figure come Gennaro De Martino, Francesco Campora, e Andrea de Blasio vengono illuminate sotto una nuova luce. Le loro opere, fino ad oggi forse trascurate, si svelano come tasselli fondamentali del patrimonio culturale di Bitonto. Allo stesso modo, Mimma Pasculli contribuisce al dibattito esaminando la figura di Domenico Antonio Vaccaro, maestro del disegno della statua dell’Immacolata. Queste storie, che si intrecciano come un intricato arazzo, offrono spunti di riflessione sulla ricchezza del nostro passato e sul valore delle tradizioni da preservare.
Il contributo di Francesco Quarto svela un legame affascinante che ha unito due importanti figure della letteratura nella Terra di Bari tra XVII e XVIII secolo: Francesco Lombardi e Giovanni Battista La Morea. Questa sodalità emerge da una recente scoperta di opere di La Morea, risalenti al periodo in cui il prelato era vescovo di Lacedonia. La ricerca mette in luce l’importanza che la comunanza di intenti e valori può avere nel favorire il fiorire della cultura e della creatività. La crescita della letteratura in questo periodo è attribuibile anche a queste connessioni, che contribuiscono a dare vita a opere significative che continuano a influenzare artisti e scrittori contemporanei.
Tanio Tarantino affronta un tema intrigante, conferendo importanza alle peculiarità del dialetto di Bitonto. Con il suo studio sull’inversione del grado di apertura delle vocali toniche medie, analizza come questo dialetto si differenzi da altri sistemi vocalici della zona. Le famose vocali toniche medie, che normalmente seguono regole precise, si allontanano dalla tradizione e adottano caratteristiche uniche. L’approfondimento di Tarantino sul processo linguistico offre al lettore una chiave per comprendere non solo la lingua, ma anche l’identità culturale dal momento che il dialetto racconta storie di una comunità viva e in continua evoluzione.
A chiudere il volume ci sono recensioni e schede bibliografiche che offrono uno sguardo sui recenti lavori di ricerca storica e artistica, permettendo ai lettori di scoprire nuove letture. Inoltre, viene presentato un sunto delle principali attività che hanno tenuto impegnato il Centro Ricerche di Bitonto, un vero e proprio fulcro culturale che continua ad alimentare la curiosità e l’interesse verso la storia locale. La presentazione del volume si svolgerà il 13 dicembre a Bitonto, un’occasione da non perdere per chi desidera immergersi nella cultura. Per chi è interessato, sarà possibile acquistare una copia direttamente dalla sede del Centro Ricerche, situata nella storica chiesa di San Giorgio.