La Casa Carducci, il celebre museo e biblioteca che fu il rifugio del poeta bolognese Giosuè Carducci, si prepara ad ospitare un evento unico. Tra il 13 e il 15 dicembre, la dimora storica sarà teatro di ‘De Los Muertos’, un’installazione artistica concepita dal collettivo ZimmerFrei. Questo affascinante progetto invita a riflettere sulla vita, sulla morte e soprattutto sulle azioni invisibili che, in qualche modo, riecheggiano nel presente. Un’iniziativa che flette i confini tra passato e futuro, tra memoria e azione, in una cornice culturale d’eccezione.
Nei prestigiosi ambienti che un tempo ospitarono Carducci, verranno esposti oggetti e storie di persone scomparse, ma, e qui sta la novità, la cui essenza sembra permanere attraverso le azioni che altre persone, in vita, si impegnano a compiere. Scritta collettivamente, questa narrazione ci consente di esplorare le dinamiche che legano le generazioni e ci fa chiedere: “Qual è il legame che ci unisce a chi non c’è più?”. Non si tratta di spiriti o fenomeni paranormali. Al contrario, si rivelano storie intime, documenti e ricordi che invogliano a riflettere su come la memoria e le tradizioni passino da una vita all’altra, attraverso atti di affetto e commemorazione.
Anna de Manincor, ideatrice e regista dell’iniziativa, ha lavorato a stretto contatto con l’artista e performer Maria Caterina Frani e il sound designer Massimo Carozzi. Il risultato è un’esperienza immersiva in cui i suoni e le parole si intrecciano armonicamente, arricchendo la visita con un percorso sonoro che accompagna il pubblico attraverso le stanze della casa-museo. La proiezione delle storie e l’eco delle voci dei custodi dei beni ereditati si fondono, creando una vera e propria colonna sonora di vita, memoria e ricordo.
Il visitatore sarà guidato in un viaggio tra oggetti quotidiani e storie evocative. La collezione non si limita a mostrare pezzi d’arte, ma include anche utensili domestici appartenenti a Carducci e alla moglie Elvira Menicucci. Questi oggetti portano con sé un carico emotivo, invitando a rivivere momenti di vita personale. Le narrazioni si intrecciano con le testimonianze di chi si occupa di custodire questi beni, svelando pratiche come il gesto annuale di fumare una sigaretta sul lungofiume nel giorno dell’anniversario di morte di un genitore, o il ricordo di un regalo speciale nel lontano 1970.
Ogni racconto è accompagnato da verbali di consegna, piccole istantanee preziose che rivelano come la vita continui, nonostante la morte. Si scoprono relazioni tra oggetti e memorie, trasmettendo un messaggio di continuità e speranza. I visitatori non solo osserveranno, ma entreranno in contatto con la vita di persone che, pur non essendo più presenti in forma fisica, rimangono vive nei gesti e nelle azioni quotidiane di chi le ha amate.
Il percorso temporale della mostra avrà una durata di circa 45 minuti. Durante la visita, si potranno osservare vari oggetti funzionali, opere d’arte e prestiti temporanei, tutto quanto si mescolerà con gli arredi, i mobili, e le suppellettili originali della casa. Ogni pezzo racchiude storie diverse e insieme danno vita a un quadro vibrante della memoria collettiva.
L’accesso al museo è consentito solo su prenotazione, con biglietti disponibili presso la biglietteria unica di Casa Carducci e Museo del Risorgimento, anche il giorno stesso dell’evento. Questo offre ai visitatori l’occasione di vivere un’esperienza personalizzata, e intensificare così il legame con la storia e la cultura di Bologna.
Un evento da non perdere, un modo per celebrare la vita e il ricordo attraverso l’arte.