Due preziose opere d’arte raffiguranti i beati francescani Morico e Leone, realizzate dal maestro Colantonio, entrano a far parte delle collezioni del Museo e Real Bosco di Capodimonte. Questa acquisizione è stata possibile grazie al Ministero della Cultura, che ha riconosciuto il valore inestimabile di queste piccole tavole. Colantonio, un pilastro della pittura napoletana del ‘400, è noto anche come “maestro” di Antonello da Messina. Le nuove opere si uniscono a celeberrime creazioni come “San Girolamo nel suo studio” e “San Francesco che consegna la regola ai frati e alle clarisse“, tutte parte del patrimonio artistico di Capodimonte e testimonianza della ricca storia culturale del nostro paese.
Colantonio, il cui operato artistico ha caratterizzato profondamente il ‘400 napoletano, è un nome che risuona nei circoli artistici non solo per la sua tecnica ma anche per la sua abilità nel fondere diverse influenze stilistiche. Le tavole dei beati, parte di un antico polittico, erano originariamente collocate sull’altare di San Girolamo nella chiesa di San Lorenzo Maggiore a Napoli. Quando il polittico fu smembrato, il dipinto di San Girolamo trovò una nuova collocazione nella sacrestia della chiesa, mentre il San Francesco si trasferì nel barocco Cappellone. La storia di queste opere è ricca di eventi, compresa la musealizzazione del dipinto di San Girolamo nel 1808 e successivamente, nel 1922, l’inclusione del San Francesco nelle collezioni di Capodimonte. La fruttuosa storia di questi pezzi d’arte, ora restituiti al pubblico, è un richiamo affascinante a un’epoca passata.
Ricomposizione della pala d’altare
Il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Eike Schmidt, ha espresso il suo elogio per questa nuova acquisizione, evidenziando come essa rappresenti un passo importante verso la ricomposizione della pala d’altare di San Lorenzo Maggiore. Schmidt sottolinea la missione del museo di valorizzare l’arte del ‘400 e l’interazione delle corti europee con le tradizioni artistiche italiane. Inoltre, mette in risalto il desiderio di restituire un’unità culturale mediterranea, sfruttando le radici storiche di Napoli. La presenza di opere di Colantonio è un simbolo tangibile della connessione fra stili e correnti artistiche, creando una sintesi che ha segnato profondamente il nostro patrimonio culturale.
Mostra e restauro delle tavole
Dal 13 dicembre, le piccole tavole con i beati francescani saranno esposte nella sala 67, affiancate da altre opere storiche di Colantonio. L’inserimento dei due nuovi pezzi rende la sala ancora più significativa per gli appassionati d’arte e la comunità culturale. Il San Francesco, attualmente in fase di restauro, è parte del progetto Restituzioni di Intesa San Paolo. Ciò porta a riflessioni sull’importanza della conservazione e della valorizzazione del patrimonio artistico. Le altre otto tavolette, tuttora in collezioni private, rappresentano un’ancora di speranza per futuri restituzioni e ricongiunzioni all’interno del patrimonio pubblico italiano. La scoperta e la presentazione di questi pezzi contribuiranno ad aumentare l’interesse dei visitatori verso la storia e l’eredità di Colantonio e della pittura napoletana.
Un evento imperdibile al museo
L’acquisizione delle opere sarà presentata il 12 dicembre alle ore 16:30 nella sala 20 del Museo, nell’ambito degli incontri curati dagli Amici di Capodimonte. L’evento vedrà la partecipazione di importanti figure del panorama culturale, tra cui Eike Schmidt e altri esperti del settore. Questo incontro rappresenta un’opportunità unica per approfondire la conoscenza delle opere e del loro significato storico. L’importanza di mantenere viva la tradizione culturale italiana è evidente, e l’approccio fresco e coinvolgente di questi eventi aiuta a rendere l’arte più accessibile a tutti. La visita al museo in questi giorni, arricchita dalle nuove acquisizioni, promette di essere un’esperienza educativa e stimolante.