La salute dei più giovani è un tema sempre più in primo piano, in particolare per quanto riguarda i livelli di colesterolo. Negli adulti, i test del colesterolo sono diventati una prassi comune, ma per i ragazzi? Qui le cose si complicano. Un numero ridotto di bambini e adolescenti viene sottoposto a screening per problemi legati al colesterolo, lasciando così spazio a preoccupazioni e vuoti nell’assistenza sanitaria. È il momento di approfondire questo importante problema.
È sorprendente sapere che circa un adolescente su cinque presenta livelli di colesterolo fuori dalla norma. La Dr.ssa Sarah de Ferranti, cardiologa pediatrica presso il Boston Children’s Hospital, sottolinea che non tutti i valori anomali persisteranno, e molti di questi possono essere migliorati semplicemente adottando uno stile di vita sano. Tuttavia, è bene sapere che i ragazzi non sono esenti da anomalie nei livelli di colesterolo, e questo può avere conseguenze nel lungo periodo sulla loro salute. Nei suoi ruoli come docente e membro di un’importante task force, de Ferranti ha contribuito a stilare le linee guida più recenti sul colesterolo, pubblicate nel 2018, che consigliano uno screening nei ragazzi in determinate fasce di età.
Va detto che controlli a partire dai 9 anni e fino ai 21 non solo sono raccomandati dalle linee guida, ma possono anche essere determinanti per identificare eventuali problemi. È importante notare che, per chi ha una storia familiare di malattie cardiache precoci, eseguire screening anche a partire dai 2 anni può essere una scelta saggia. Le raccomandazioni del National Heart, Lung, and Blood Institute e dell’American Academy of Pediatrics rispecchiano questa visione e testimoniano l’importanza di un monitoraggio attivo.
Ma, ecco l’aspetto preoccupante: i tassi di screening tra i bambini e adolescenti sono molto bassi. Solo l’11% dei ragazzi dai 9 ai 21 anni è stato sottoposto a tali controlli. Questo confronto con gli adulti è sconcertante, dato che più del 70% degli adulti negli Stati Uniti ha ricevuto screening sul colesterolo negli ultimi cinque anni. Fluidità nei controlli può significare opportunità perse di prevenire malattie coronariche in età futura.
La salute del cuore è fortemente influenzata dai livelli di colesterolo nel sangue. Quando si parla di colesterolo, la distinzione tra “buono” e “cattivo” diventa cruciale. Il colesterolo LDL, definito “cattivo”, è famoso per contribuire a creare accumuli di grasso nelle arterie: una condizione che può sfociare in infarti o ictus. Dall’altro lato, il colesterolo HDL, considerato “buono”, aiuta a regolare i livelli di LDL e a mantenere le arterie in salute. Anche i trigliceridi, un altro tipo di grasso nel sangue, possono dare problemi se si trovano in combinazione con livelli anomali di HDL e LDL.
Per mantenere livelli sani, un’alimentazione equilibrata, ricca di fibre e povera di grassi saturi, è fondamentale, così come un’adeguata attività fisica. Le linee guida federali raccomandano almeno un’ora di attività fisica di media o alta intensità al giorno per i ragazzi di età compresa tra 6 e 17 anni. Attività fisiche regolari e una giusta alimentazione non sono semplicemente consigli; sono passi essenziali per garantire un cuore sano e prevenire disordini futuri nel colesterolo.
A confermare la correlazione tra livelli anomali di colesterolo infantile e malattie cardiovascolari nell’età adulta, la Dr.ssa de Ferranti sottolinea che studi recenti rimarcano questa connessione. Riduce i rischi di problemi cardiaci identificando e affrontando le disfunzioni lipidiche anche nell’infanzia. La ricerca pubblicata nel 2023 su Circulation ha collegato le disfunzioni lipidiche infantili con un rischio maggiore di malattie cardiache in età matura.
Un aspetto da non trascurare è che i livelli di colesterolo possono essere influenzati dalla genetica. La Dr.ssa Emily F. Gregory, assistente professore di pediatria, chiarisce che l’obiettivo principale dei test è identificare problemi congeniti come l’ipercolesterolemia familiare. Questa condizione genettica porta a livelli estremamente elevati di colesterolo fin dalla più tenera età, con il potenziale di causare malattie cardiache precocemente.
Le stime indicano che l’ipercolesterolemia familiare colpisce circa 1 persona su 250 negli Stati Uniti, ma la diagnosi avviene in meno del 10% dei casi. È sorprendente sapere che molti dei pazienti scoprono di avere questa condizione solo dopo aver subito un attacco cardiaco in gioventù. La Dr.ssa Gregory avverte che basarsi solo sulla storia familiare non è sufficiente, poiché la maggior parte dei casi rimane non diagnosticata.
Potendo ridurre i rischi per la salute, identificare e trattare questi problemi sin dalla giovinezza è essenziale. La ricerca indicata da de Ferranti e gli studi come quello del 2019 pubblicato nel New England Journal of Medicine, mostrano che un trattamento nei bambini con ipercolesterolemia familiare può significativamente abbattere i rischi cardiaci. Tuttavia, nonostante la consapevolezza crescente, chi si occupa di bambini potrebbe non sempre vedere la necessità di questi screening.
Nonostante la crescente consapevolezza sull’importanza di monitorare i livelli di colesterolo nei giovani, ci sono ancora diverse barriere al processo di screening. L’US Preventive Services Task Force considera le prove attuali insufficienti per raccomandare screening universali per i disordini lipidici nei minorenni. Questo non implica che gli screening siano dannosi, ma semplicemente che le evidenze valide non siano ancora state raccolte. Sebbene i pediatri abbiano in mente altri problemi di salute che devono affrontare durante le visite, la Dr.ssa de Ferranti avverte che ciò potrebbe comportare una svista di condizioni problematiche.
Per aiutare a risolvere la situazione, è essenziale che i genitori siano informati e pongano domande durante le visite pediatriche. Se il proprio figlio è nella fascia di età raccomandata e ha in programma di fare un’analisi del sangue, sarebbe utile includere anche un controllo del colesterolo. La maggior parte delle volte, un risultato al di fuori dei valori normali non indica necessariamente una patologia ereditaria, ma merita attenzione.
Inoltre, se ci sono problemi di salute noti nella storia familiare, è fondamentale parlarne durante le visite per garantire che tutto il necessario venga considerato. L’educazione dei pazienti e la consapevolezza da parte dei medici sulla rilevanza dello screening è cruciale. Con un aumento nell’interesse per questo argomento, ci si aspetta un incremento delle raccomandazioni per gli screening anche in un contesto pediatrico. La congiunzione di esperti e nuove evidenze potrebbe portare a un nuovo approccio nei confronti del colesterolo infantile, stimolando un dialogo aperto tra medici e famiglie.