Oggi il Palazzo Bisaccioni di Jesi si trasforma in un palcoscenico per l’arte contemporanea con l’apertura della mostra “La libera maniera. Arte astratta e informale nelle collezioni Intesa Sanpaolo“. Questa esposizione, promossa dalla nota banca in collaborazione con la Fondazione Ivan Bruschi e la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, segna un’importante tappa dopo il successo dell’esibizione precedente ad Arezzo. Qui, il pubblico potrà ammirare ben 45 opere di artisti di spicco, un’opportunità unica per apprezzare il patrimonio artistico del nostro Paese, frutto di un lungo percorso di collezionismo.
La mostra “La libera maniera” non è solo un’esposizione ma una vera e propria celebrazione dell’arte astratta e informale. Essa presenta opere di maestri che, attraverso il loro genio creativo, hanno saputo interpretare e rappresentare il mondo in modi del tutto originali. Tra queste, spicca il famoso “Concetto spaziale” di Lucio Fontana, realizzato nel 1956, che è uno dei pezzi forti della collezione. Questo lavoro, di straordinario valore artistico e simbolico, porta con sé una visione innovativa dello spazio e della dimensione. Nonostante alcune opere siano esposte per la prima volta in questa location, la qualità e l’importanza dei pezzi sono garantite dal prestigio delle collezioni Intesa Sanpaolo.
La scelta di Jesi come sede per questa mostra non è casuale. La città marchigiana, ricca di storia e cultura, rappresenta un contesto ideale per accogliere opere di tale valore. I visitatori non solo potranno gratificare il loro sguardo con splendidi capolavori, ma anche immergersi in un ambiente che celebra l’arte in tutte le sue forme. La presenza di 45 opere rende questa esposizione ancor più straordinaria, offrendo un ventaglio di stili e emozioni oltre alla tradizione dell’arte. Le opere in mostra sono state scelte con attenzione per rappresentare diversi aspetti della ricerca artistica contemporanea.
La sinergia tra fondazioni e istituzioni
Una delle chiavi del successo di “La libera maniera” è senza dubbio la collaborazione tra Intesa Sanpaolo, la Fondazione Ivan Bruschi e la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Durante la conferenza stampa di presentazione della mostra, Laura Feliciotti ha sottolineato l’importanza di mettere a disposizione un patrimonio artistico ricco e variegato per il grande pubblico. Queste collezioni non sono solo un insieme di beni, ma raccontano storie, esperienze e sensibilità che si intrecciano nel tempo.
La missione di condividere e valorizzare l’arte è un elemento fondamentale, come spiegato da Michele Coppola, executive director di Intesa Sanpaolo. Egli ha evidenziato come il lavoro di valorizzazione sia una preziosa occasione di dialogo con i territori, creando sinergie che vanno oltre il semplice atto espositivo. Una mostra come questa è l’esempio di come l’arte possa avvicinare le persone e diventare un ponte tra il passato e il presente, creando così un senso di comunità e appartenenza.
Il ruolo fondamentale del patrimonio artistico
Il patrimonio artistico di Intesa Sanpaolo è costituito da oltre 40mila beni, che spaziano dall’arte antica ai contemporanei, e racconta la rica storia di un’istituzione che ha saputo collezionare e preservare pezzi unici nel loro genere. Sono opere che possono sia incantare che far riflettere, invitando chi le osserva a un viaggio emotivo e culturale. Paolo Morosetti, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, ha enfatizzato come questa mostra rappresenti il culmine di una collaborazione fruttuosa, che desidera portare la bellezza dell’arte in luoghi diversi e più accessibili.
Questa sinergia è fondamentale non solo per promuovere l’arte, ma anche per garantire che le collezioni possano essere fruibili da un pubblico sempre più variegato. Esporre in contesti diversi da quelli abituali è un modo per democratizzare l’accesso alla cultura, invitando le persone a scoprire e riscoprire opere meravigliose. Con “La libera maniera“, Jesi diventa così un punto di riferimento per gli amanti dell’arte, un palcoscenico dove il passato e il presente si fondono in un’unica, straordinaria visione.