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Arrivano i micro-robot impiantabili, già dal 2025: ecco cosa potrebbero fare al tuo organismo

Un passo significativo nel futuro prossimo della medicina mondiale. Scopri come possono agire i microbot all’interno del nostro corpo

I microrobot, come il nome stesso ci suggerisce, sono robot in miniatura, introdotti a partire dagli ultimi anni soprattutto nell’ambito medico, che funzionano mediante una guida che si fonda su campi elettromagnetici, che permettono agli stessi di svolgere una serie di funzioni.

Grazie alla loro dimensione irrisoria è possibile introdurli all’interno di tessuti e porzioni che sarebbe impossibile penetrare con qualsiasi altro strumento. La navigazione anche nei micro-ambienti più complessi è indubbiamente tra gli elementi che giocano maggiormente a favore di questa tecnologia.

Per il controllo di questi minuscoli sistemi sono varie le strade che si possono seguire. C’è la possibilità di condurli da remoto mediante il magnetismo o programmarli precedentemente per indirizzarli a seguire un percorso specifico all’interno dell’ambiente, anche nei più ostili, in cui dovranno operare.

Nell’ambito sanitario, come anticipato pocanzi, possono rivelarsi utili nella somministrazione di farmaci e di ulteriori terapie, in settori specifici dell’organismo o direttamente verso le cellule. Gli esperti sono al lavoro per garantire anche ai robot possibilità di svolgere operazioni nel modo meno invasivo possibile dall’interno dei tessuti.

Il progetto futuristico

La Scuola Superiore San’t Anna di Pisa ha sviluppato un progetto letteralmente rivoluzionario nell’ambito delle nuove tecnologie – robotiche e IA – applicate al mondo della medicina. Si tratta del I-BOT, una sperimentazione che si fonda sulla messa in pratica di microrobot che verranno impiantati all’interno del corpo dei pazienti che devono ricevere un determinato trattamento sanitario. I primi effettivi test hanno avuto luogo a partire dal nuovo anno; si tratta, dunque, di un progetto ancora in fase di testing, che se dovesse produrre i risultati auspicati spalancherebbe le porte ad una nuova era nella medicina.

Il progetto è stato finanziato dallo European Research Council e il fine congiunto è quello di garantire agli specialisti la possibilità di monitorare il corpo umano e gestire tutti i trattamenti di cui può aver bisogno evitando l’invasività di alcuni metodi. L’installazione dei robot e la garanzia d’efficacia del compito che sono chiamati a svolgere sono possibili grazie alla combinazione di ultrasuoni e campi magnetici, mediante cui i microrobot potranno operare ed essere controllati in base agli stimoli ricevuti.

Il futuro dell’IA (Depositphotos foto) – www.quotidianoarte.it

Gli sviluppi previsti negli anni a venire

L’investimento che si cela dietro al progetto raggiunge il milione e mezzo d’euro, atto a sfruttare le immense potenzialità dell’innovazione proposta dalla Scuola San’t Anna. L’obiettivo sul medio termine, entro il 2030, è quello di introdurre una consistente schiera di microrobot che siano perfettamente in grado di lavorare i tessuti del corpo in caso di interventi, così come di rilasciare specifici farmaci nei distretti necessari.

La medicina robotica potrebbe assicurarsi con il progetto I-BOT un nuovo ruolo di importanza fondamentale nell’ambito sanitario mondiale. L’introduzione di tecnologie minimamente invasive potrebbe aprire frontiere inesplorate in merito alle possibili innovative tecniche per quanto concerne il trattamento di determinate patologie. Non è da escludere che nel corso della prossima decade i minirobot possano affermarsi come un comune ausilio nella sanità mondiale, al fine di garantire una risoluzione delle problematiche maggiormente tempestiva ed efficiente.

Published by
Flavio Forlini