
Un problema serio e spesso precoce (depositphotos.com) - www.quotidianoarte.it
Alzheimer: identificati cinque segnali precoci nel nostro corpo. Come capirli e gestirli? Ecco le modalità di individuazione.
La demenza colpisce oltre 55 milioni di individui a livello globale, con una stima di 1,2 milioni di persone affette in Italia; si prevede che tali cifre triplicheranno entro il 2050.
Nel 60-70% dei casi, la condizione è attribuibile all’Alzheimer, una patologia che inizia a compromettere le funzioni cerebrali molto tempo prima della diagnosi clinica.
In particolare, l’Alzheimer può comparire in età assolutamente precoce. Nel film e libro dal titolo “Still Alice”, la protagonista, eccellente docente di linguistica, vede la sua brillante mente iniziare a spegnersi già a 53 anni.
Tuttavia, come evidenziato anche da Today, la capacità di riconoscere i segnali precoci può risultare cruciale nel rallentare l’evoluzione della malattia. Approfondiamo al meglio l’argomento
Indicatori nascosti nel linguaggio
Secondo la dottoressa Sarah Curtis, docente presso la Nottingham Trent University, uno dei primi segni della malattia di Alzheimer consiste nelle difficoltà linguistiche, spesso sottovalutate. La perdita del filo del discorso, le difficoltà nel recuperare parole specifiche e l’impiego di un linguaggio con scarso contenuto informativo possono costituire indicatori di allerta da non trascurare.
Uno dei sintomi più ricorrenti è rappresentato dalle difficoltà nel ricordare parole precise, che possono dare origine a pause ed esitazioni durante la conversazione. Un individuo potrebbe sostituire una parola dimenticata con espressioni generiche, ad esempio riferendosi a un “cosa” o descrivendo l’oggetto cercato dicendo “quell’animale che abbaia” al posto di “cane”. Un ulteriore segnale precoce è la propensione ad utilizzare termini con significati errati. Come riportato da Today, chi è affetto da Alzheimer può sostituire una parola con un’altra appartenente alla stessa categoria, come ad esempio usare “gatto” anziché “cane”. Nelle fasi iniziali della malattia, tali sostituzioni possono risultare ancora più generiche, con espressioni come “animale” in sostituzione di “gatto”.

La malattia può farsi evidente anche attraverso l’incapacità di portare a termine attività quotidiane. L’individuo tende a discutere delle proprie emozioni o insicurezze legate al compito piuttosto che adempire all’attività stessa, affermando ad esempio: “Non sono sicuro di poterlo fare”. Questo comportamento può costituire un indizio precoce di declino cognitivo.
Un ulteriore segnale d’allerta è rappresentato dall’uso di un linguaggio più semplice e ripetitivo. Gli individui affetti da Alzheimer tendono a limitarsi a parole comuni, ricorrendo frequentemente a congiunzioni come “il”, “e” o “ma” per unire le frasi, riducendo così la varietà del proprio vocabolario. Infine, chi è colpito da Alzheimer può incontrare difficoltà nel classificare parole in categorie specifiche, come i mesi dell’anno o i giorni della settimana. In conclusione, la capacità di riconoscere questi segnali nascosti nel linguaggio consente una diagnosi precoce dell’Alzheimer, consentendo interventi tempestivi volti a migliorare la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.