Ala: l’azienda napoletana che abbraccia l’arte

Investire in un connubio fra arte e imprese è un’idea sempre più presente, specialmente quando si parla della dimensione del lavoro. Qui, nel cuore pulsante di un’azienda napoletana, la creazione come spazio condiviso tra il mondo aziendale e quello artistico sta prendendo forma. Fulvio Scannapieco e Vittorio Genna, rispettivamente presidente e vicepresidente di Ala, piuttosto che rimanere ancorati al tradizionale modello di business, sostengono la necessità di supportare artisti e artiste nella loro ricerca, contribuendo così a un nuovo tipo di impresa che vede nell’arte e nella cultura strumenti per attivare connessioni proficue con le comunità locali e non solo.

Nel 2021 è nato il progetto Ala For Art, concepito come uno spazio di riflessione e dialogo tra arte, impresa e creatività contemporanea. Questa iniziativa si sviluppa attraverso due direttrici principali, ciascuna con obiettivi ben definiti. Da una parte c’è l’Ala For Art Acquisition Program, un programma che ambisce a diversificare la collezione aziendale, includendo opere di artisti emergenti e di quelli già affermati, come Giorgia Garzilli e Antonio Della Guardia. Dall’altra parte, troviamo l’Ala Art Prize, un premio annuale dedicato alla creazione di opere site specific, progettate appositamente per gli spazi della sede in Mostra d’Oltremare. La giuria, composta da membri di spicco a livello internazionale, ha il compito di conferire questo premio a opere che, oltre alla qualità, possiedano un forte potenziale di coinvolgimento della comunità aziendale.

Questa struttura di premio e acquisizione non serve solo a costruire una collezione, ma mira a creare un forte legame tra le opere e chi lavora quotidianamente negli spazi di Ala. Infatti, dal 2022, accanto al Comitato Scientifico di esperti, è stata istituita anche una Commissione Ala composta da dipendenti e membri del management. La missione di questa commissione è accentuare il senso di appartenenza e partecipazione degli impiegati all’interno di un ambiente in cui l’arte diventa una compagna di lavoro e riflessione.

L’importanza della collezione artistica

La collezione d’arte allestita negli ambienti comuni di Ala è ben più di una semplice esposizione di opere. Si configura come un dispositivo estetico, un vero e proprio attivatore di pensiero critico. Questa iniziativa rappresenta un’occasione per stimolare il dibattito e il confronto, trasformando l’ambiente lavorativo in un laboratorio di idee e creatività. Aperta al pubblico su prenotazione, la collezione è destinata non solo ai dipendenti, ma anche a sostegno di una comunità più ampia interessata all’arte contemporanea.

Per l’anno 2024, il premio è andato a Catherine Biocca, un’artista romana classe 1984, per il suo interessante progetto “Cloudy Care.” Questo lavoro, che è stato inaugurato lo scorso ottobre, ha coinvolto i dipendenti di Ala in un processo attivo di partecipazione, tramite la registrazione di messaggi vocali positivi che potranno essere ascoltati attraverso specifici dispositivi. Questo metodo di coinvolgimento si evidenzia nel percorso artistico, mostrando come l’arte possa integrarsi nella quotidianità lavorativa in modo originale e stimolante.

In aggiunta, è stata conferita una menzione speciale al progetto “Partitura della nascita” di Veronica Bisesti, artista napoletana del 1991. Anche lei ha ricevuto un premio di produzione, segno che l’iniziativa di Ala non si limita a premiare, ma si presenta come un vero investimento nella crescita e nella diffusione della creatività contemporanea.

Integrazione arte-economia

Ala dimostra come sia possibile integrare il mondo dell’arte con quello dell’economia, creando un terreno fertile per l’innovazione e la creatività. Non si tratta solo di un atto di benevolenza nei confronti degli artisti, ma di un approccio strategico che valorizza il capitale umano e stimola nuove idee all’interno dell’azienda. Le opere d’arte, infatti, non rappresentano semplicemente un abbellimento degli spazi, ma diventano catalizzatori di esperienze, dialoghi e riflessioni che possono significativamente arricchire la cultura aziendale.

Questi modelli di interazione tra aziende e artisti sono di grande importanza soprattutto in un periodo storico in cui è crescente la necessità di trovare modalità innovative per attrarre e mantenere talenti. Creare un ambiente in cui l’arte non è marginalizzata ma felice parte integrante del quotidiano, può assolutamente fare la differenza. Inoltre, diventa un modo per dimostrare responsabilità sociale, contribuendo a un ecosistema artistico più robusto e sostenibile. In ultimo, questo approccio porta a una reinterpretazione del concetto stesso di lavoro, dove il confine tra realtà professionale e creatività si fa sempre più labile.

Published by
Ludovica Rossi