Il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma si prepara ad accogliere un evento artistico di grande impatto. Dal 13 dicembre, la mostra “Wandern. Tracce di suggestioni, impressioni di paesaggi” offre un viaggio unico nell’esplorazione dell’arte contemporanea attraverso il lavoro di Kerol Montagna. Questa esposizione invita a riflettere sul legame tra interiorità e paesaggio, combinando arte e natura in un modo affascinante e coinvolgente.
Il termine “Wandern”, di origine tedesca, si traduce come “vagare” o “camminare”. Ma non è solo un’azione fisica. Rappresenta un viaggio interiore, un’opportunità di introspezione e riflessione. Camminare, infatti, permette alla mente di vagare tra pensieri e immagini, e spesso porta a scoperte sorprendenti su sé stessi. Kerol Montagna, attraverso le sue opere, riesce a catturare la magia di questo atto semplice ma profondo. Ogni suo pezzo parla di esplorazione, sia essa esteriore, lungo sentieri di boschi, oppure interiore, attraverso le proprie emozioni e ricordi. Le passeggiate dell’artista nei boschi della Germania diventano così il fulcro della sua ispirazione, trasformando elementi naturali in arte.
Montagna utilizza materiali diversi per esprimere queste esperienze. Un esempio emblematico è la corteccia di albero, che l’artista ha trasformato in bronzo tramite la tecnica della cera persa. Questo processo permette di immortalare non solo il materiale stesso, ma anche il suo significato, rappresentando la fragilità e la bellezza della natura. Attraverso l’arte, Montagna comunica la transitorietà della vita, creando opere che fungono da custodi delle memorie effimere. La corteccia, infatti, sparisce nel processo di fusione, ma l’impronta rimane. Questo ci ricorda come spesso ciò che è effimero possa lasciare segni indelebili.
Ceramica: arte e manualità
Le ceramiche di Kerol Montagna presentano un’altra dimensione della sua ricerca artistica. Ogni pezzo è realizzato con una cura meticolosa che riflette la manualità e l’abilità dell’artista. La ceramica diventa non solo un medium espressivo ma anche un oggetto pieno di significato. Ogni tocco e manipolazione del materiale raccontano una storia, creando un legame profondo tra l’artista e la sua creazione. Durante la mostra, queste ceramiche si distaccano dai contesti tradizionali per entrare in un dialogo museale più ampio e complesso.
Le vetrine che ospitano le opere assumono forme che evocano alberi, creando così un ambiente organico. Queste opere non sono solo esposte, ma interagiscono con lo spazio che le circonda, simili a come le piante interagiscono con il proprio habitat. Questo approccio innovativo invita i visitatori a vedere la ceramica in una luce nuova, come un mezzo non solo per rappresentare la natura ma anche per esplorare la relazione tra oggetto e spazio. La distanza fisica è presente, ma il legame invisibile con l’osservatore rimane forte e palpabile.
Collage: frammenti di natura e interiorità
Nella sua ricerca, Kerol Montagna non si ferma alla scultura. Utilizza anche la tecnica del collage, principalmente con la carta, per catturare l’essenza della natura in modo diverso. Le sue opere di collage portano la natura in un contesto artistico inedito, dando vita a rappresentazioni che evocano paesaggi sia interiori che esterni. Un esempio incredibilmente evocativo è il collage “Il rabarbaro e il campo d’avena”, che riesce a evocare la bellezza della natura attraverso l’uso di foglie e superfici naturali.
Queste opere, realizzate appositamente per la mostra, sono una celebrazione della bellezza effimera della vita. La texture delle foglie e delle piante emerge e si pone in dialogo con il visitatore, ricordando quanto sia fragile e preziosa la natura. Ogni collage diventa un invito a riflettere su come la natura lasci il suo segno, non solo fisicamente, ma anche su un piano più profondo e metaforico.
Camminare tra arte e natura
La mostra “Wandern” si propone di guidare i visitatori lungo un sentiero visivo che riflette il tema dell’esplorazione. Ogni elemento, dalle ceramiche alle sculture in bronzo, fino ai collage, crea un filo conduttore che unisce esperienze culturali e naturali. La particolarità di questa esposizione è la sua capacità di interagire con il pubblico, invitando ciascun osservatore a intraprendere un percorso personale alla ricerca di significato e familiarità.
Chiara Allegri, la direttrice del museo, sottolinea l’importanza di questo viaggio. Dice che la mostra è un invito a esplorare la connessione tra memoria e trasformazione, un’attività di introspezione che offre una nuova prospettiva sulla propria esistenza. L’arte di Kerol Montagna diventa così un veicolo di scoperta non solo esterna, ma anche interna, un’opportunità di comprendere se stessi attraverso il contatto con la natura e l’arte. “Wandern” non è solo un’esposizione: è un invito a riflettere sul proprio vissuto mentre si cammina tra le opere.
Kerol Montagna: artista e innovatrice
Nata a Parma nel 1987, Kerol Montagna ha costruito un percorso artistico che la porta a esplorare differenti enti e teorie artistiche. Dopo essersi diplomata al liceo artistico P. Toschi e completato la sua formazione in scultura all’Accademia di belle arti di Bologna, ha continuato il suo sviluppo professionale in Germania. Montagna ha collaborato con istituzioni culturali, contribuendo come scultrice e docente. Le sue opere sono una combinazione di arte pubblica, land art, ceramica e installazioni in carta, riflettendo la sua curiosità e versatilità.
Attualmente, lavora presso il laboratorio Borgofiore a Parma e collabora con il Museo Cinese ed Etnografico, dove svolge laboratori di ceramica. Il suo impegno professionale è visibile nelle numerose esposizioni che ha realizzato tra Italia e Germania, e la sua ricerca continua a spingersi oltre i confini convenzionali delle arti visive. L’artista riesce ad unire tradizione e innovazione, proponendo opere che invitano a riflessioni profondi sul rapporto tra uomo e natura.
Con la mostra “Wandern”, Kerol Montagna porta il pubblico in un viaggio affascinante tra tracce di memorie culturali e esplorazioni artistiche, concludendo un viaggio che è tanto fisico quanto metaforico.