Affitti brevi: nuove regole per identificazione e iscrizione su «Alloggiati web» – documenti via mail e key boxes!

La recente circolare emessa dalla polizia italiana segnala un cambiamento significativo per il settore degli affitti brevi e delle strutture ricettive. Con l’aumento delle locazioni a breve termine, le autorità hanno deciso di attuare nuove misure, volte a garantire un maggiore controllo sugli ospiti e una maggiore sicurezza pubblica. Le nuove linee guida richiedono ai titolari delle strutture ricettive di identificare di persona gli ospiti, comunicare i loro dati alla Questura e adottare strumenti adeguati per evitare situazioni di rischio. Questo articolo esplora le novità più rilevanti e le implicazioni che queste misure possono avere per proprietari e turisti.

Obblighi per i titolari di strutture ricettive

Dal momento che l’affitto a breve termine è in rapida crescita, il governo ha sentito la necessità di implementare misure più rigide. In base alla nuova normativa, i gestori delle strutture ricettive — che includono bed & breakfast e case vacanza, ma anche imbarcazioni da diporto nei marina resort — devono ora informare le autorità competenti riguardo l’arrivo dei loro ospiti. Questo significa che è essenziale comunicare i nominativi alla Questura entro 24 ore dall’arrivo . Non basta più una semplice registrazione online; ora è richiesta una verifica diretta dell’identità degli ospiti, al fine di prevenire il rischio di ospitare persone potenzialmente pericolose o irregolari.

Inoltre, per gli scambi di case tramite piattaforme come HomeExchange, la segnalazione delle presenze non sarà più considerata sufficiente. Le autorità hanno sottolineato la pericolosità di avere a che fare con dati non verificabili o addirittura fittizi, il che potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza collettiva. Con vicende internazionali e possibili minacce che aleggiavano sull’orizzonte, il bisogno di rinforzare la sicurezza non era solo prevedibile, ma urgente.

Innovazioni come le key box: utilità e rischi

Le key box, che sono sostanzialmente casse di sicurezza con combinazione, si sono diffuse come soluzione alla gestione delle chiavi per affitti brevi. Questi strumenti consentono una maggiore flessibilità per gli ospiti, data la loro facilità d’uso. Tuttavia, la loro diffusione ha portato a delle problematiche, specialmente nel contesto attuale di identificazione degli ospiti. La circolare definisce chiaramente che l’uso delle key box senza un’adeguata identificazione personale può risultare insufficiente. I gestori che si avvalgono di questo sistema senza confermare l’identità fisica degli utenti possono facilitare l’entrata di “clienti fantasma”, ossia persone che non possono essere tracciate dalle autorità.

Eccoci quindi di fronte alla questione di come bilanciare l’efficienza operativa con la sicurezza necessaria. La chiave, ironia della sorte, risiede nel fatto che malgrado il comfort che offrono, le key box possono effettivamente amplificare i rischi se non utilizzate nel modo giusto. Rendere il processo di check-in più sicuro e diretto potrebbe rivelarsi un compito arduo, ma essenziale. In un’epoca in cui le leggi sulla sicurezza pubblica e il riconoscimento effettivo delle persone si fanno sempre più critiche, la necessità di un approccio più severo sembra essere una realtà ineluttabile.

Implicazioni per la sicurezza pubblica

L’inasprimento delle regole si innesta in un contesto più ampio di sicurezza e prevenzione dei crimini. La circolare emanata dal capo della polizia Vittorio Pisani è chiaramente un tentativo di rispondere a preoccupazioni riguardanti l’alloggio di potenziali minacce. Per esempio, la polizia ha recentemente fatto notizia per aver trovato un latitante in un bed & breakfast a Ciampino, sottolineando come le misure di sicurezza attuali possano spesso rivelarsi inadeguate. Questo esempio non è isolato e la frequenza di tali eventi ha spinto le autorità ad agire con maggiore decisione.

È agile da comprendere: conoscere chi soggiorna nelle strutture ricettive è cruciale per mantenere l’ordine. La revisione delle modalità di identificazione degli ospiti avviene in un periodo di intensi eventi pubblici, politici e culturali, che richiedono una sorveglianza acquisita per prevenire qualsiasi forma di rischio potenziale. La ricerca di un equilibrio tra l’accoglienza turistica e la protezione della comunità diventa pertanto ancor più fondamentale.

L’opinione dei gestori e le vostre reazioni

Con l’entrata in vigore di queste nuove misure, ci si aspettano reazioni contrastanti. Da un lato, alcuni funzionari, inclusi sindaci di città importanti come Roma e Firenze, hanno lodato la circolare come un passo necessario per garantire la sicurezza. Dall’altro, i gestori delle strutture ricettive, come l’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi , esprimono preoccupazione. Si sottolinea come l’introduzione di procedure più severe possa risultare discriminante, in quanto sembra colpire ingiustamente un solo settore.

I gestori chiedono l’adozione di nuove tecnologie in grado di garantire l’identificazione degli ospiti senza compromettere il flusso del lavoro. Ad esempio, strumenti come il riconoscimento biometrico potrebbero offrire soluzioni più efficaci rispetto all’attuale modello. Così, la discussione si sta spostando sul come migliorare un sistema che possa assicurare sia la sicurezza delle strutture che la soddisfazione dei turisti. Con un futuro che si prospetta sempre più interconnesso e complesso, la sfida di trovare una soluzione equilibrata è ora più che mai attuale.

Published by
Ludovica Rossi